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SCISSIONE CONNESSA

Commento a NEW SUBSTANCES

Il rinnovamento architettonico che segue la Rivoluzione informatica è carburato datre sostanze (la frammentarietà del paesaggio, il nuovo rapporto tra architettura e natura e la concezione dello spazio come sistema), è inoltre alimentato da nuovi modi di comunicazione e da una iper funzionalità che tende alla scissione e alla libertà.

“Un fatto interessante è che il superamento dei vecchi diktat di coerenza, di organicità, di unitarietà nei casi più riusciti porta un maggior successo proprio della tanto osannata funzionalità. Infatti rompendo i diktat si "liberano" le diverse componenti dell'architettura e si cerca spesso riuscendoci di trovare una più aderente e piena risoluzione a ciascuna delle componenti in gioco… Un utile paragone avviene sulla linea che unisce Bilbao e Barcellona e su un possibile raffronto "oggettivo" tra i due recenti musei. Parametri in gioco: efficienza nel rapporto con la città, flessibilità e sui del sistema museo, utilizzo e dimensione degli spazi di circolazione "accessori", costo di mantenimento, costo di gestione, numero di visitatori eccetera.” da NEW SUBSTANCES

Il tema della iperfunzionalità è molto interessante e mette a fuoco uno dei temi più discussi. Poiché l’opera squisitamente funzionale è classificata come tale in quanto dichiara esplicitamente questo aspetto attraverso un sistema che cerca di tenere unite le varie sfere , l’opera iperfunzionale invece non dichiara espressamente l’aderenza alla funzionalità ma ne diventa comunque portavoce. In particolare, l’aspetto che più mi conferma l’iperfunzionalità dell’architettura delle nuove sostanze, e che in modo più semplice e intuitivo mi ribadisce questa caratteristica, è tutto ciò che riguarda l’utilizzo e dimensione degli spazi di circolazione "accessori”. A tal proposito uno dei riferimenti per me più esemplificativi è l’architetto Zaha Hadid, architetto alla quale con questo post rendo un omaggio per la recente scomparsa. Questa mia riflessione è avvenuta nel momento in cui ho cercato di capire quale fosse la struttura e la logica delle sue architetture, in particolare nel momento in cui volevo capire la funzionalità alla base di queste. Durante questa ricerca e riflessione mi sono imbattuta nello studio della Jockey Club Innovation Tower (JCIT) che si trova presso l’Hong KongPolytechnic University (Polyù) School of Design.

Chiaramente ho compreso è la iperfunzionalità di questo spazio: nessuna inefficienza, nessuno spazio inutilizzato. Nello schema di studio della pianta ho individuato la relazione fra le varie funzioni di cui è composto l’edificio e ho chiaramente compreso la logica compositiva che tratta le funzioni in modo libero ma allo stesso tempo interdipendente. Gli spazi per lo studio, gli spazi distributivi, gli spazi serventi si legano tra loro attraverso una legge di tipo diverso che supera la netta divisione funzionalista, bensì la fa evolvere in una “divisione legante". Gli spazi distributivi diventano spazi di sosta e l’ibridazione funzionale conquista ogni ambiente. La netta divisione funzionale che corrisponde alla colorazione delle aree è risultata molto difficile per la polifunzionalità degli spazi, tanto che è chiaro leggere l'incertezza del disegno in alcuni punti, di non ho saputo individuare con certezza la destinazione. E' proprio questo il salto che l'architettura compie: la capacità di essere funzione senza alcuna etichetta compositiva che lo espliciti.
 

zahahadid

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