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DIARIO DI BORDO Appunti ed approfondimenti basate sulle lezioni del corso ITCAAD 2016 prof. Antonino Saggio

1° CICLO

L'impatto dell'informatica nella città e nella ricerca architettonica contemporanea | Il World Wide Web

 

L'Information Technology come sfida e come crisi

Il termine Modernità ha più significati. In particolare si riferisce in un primo luogo ad un AMBITO STORIOGRAFICO E CRONOLOGICO, senza essere giudizio di valore, in secondo luogo, dal 900, il termine moderno è PORTATORE DI VALORE, si riferisce cioè al progresso, al buono e al progressivo.
E’ chiaro come in questa seconda accezione, il termine si configura come un ATTEGGIAMENTO propulsivo di sfida, che trasforma le crisi in valore. “La modernità è quella che fa della crisi un valore e suscita un’estetica di rottura” Bruno Zevi.
L’estetica di rottura funziona per “corto circuiti rapidissimi”(Antonino Saggio, Introduzione alla rivoluzione informatica) che funzionano per salti, per figure.
L’accettazione della crisi è l’elemento fondamentale della modernità, e la tecnologia è lo strumento fondamentale.
“L’enorme progresso di queste scienze (biologia, fisica, medicina) sono dovuti all’applicazione della IT e perché mai l’architettura dovrebbe essere diversa?” ”(Antonino Saggio, Introduzione alla rivoluzione informatica)
Come raccontato in Imitation Game, il detonatore è seguito alla crisi della guerra e alla conseguente necessità di intercettare informazioni. Nel 400 lo strumento della prospettiva come risposta alla crisi ha condotto a un cambiamento radicale nell’ architettura chiarendo come non serva solamente a rappresentare il mondo, ma anche a farlo.
L’intercettazione della crisi, per questo motivo, fa si che l’Information Tecnology diventi propulsiva, anche attraverso un’estetica di rottura, come nel Gattopardo in cui alla crisi dovuta all’arrivo di Garibaldi, Tancredi rappresenta un’estetica nuova.

 

Una definizione di informazione

CAPTCHA

Commento a “Una definizione di Informazione”, lezione del 4 Marzo 2016 del Prof. Antonino Saggio.

Il principio del CAPTCHA (completely automated public Turing test to tell computers and humans apart) si sviluppa nell’ambito dell’informatica e consiste in una serie di domande e risposte per verificare che l’utente al pc sia un umano. Un test capthca tipico è quello che chiede di inserire dei numeri o delle lettere visualizzati in un’immagine in maniera offuscata o confusa.

 

ORIGINI (VOCE DI WIKIPEDIA): I CAPTCHA SONO STATI SVILUPPATI PER LA PRIMA VOLTA NEL 1997 DAL SETTORE RICERCA E SVILUPPO DI ALTAVISTA CAPITANATO DA ANDREI BRODER, PER IMPEDIRE AI BOT DI AGGIUNGEREURL AL LORO MOTORE DI RICERCA. BRODER E COLLEGHI CERCAVANO DI CREARE IMMAGINI RESISTENTI AGLI ATTACCHI DEGLI OCR E COSÌ CONSULTARONO IL MANUALE DEGLI SCANNER DELLABROTHER, SU CUI ERANO INDICATE TUTTE LE CARATTERISTICHE CHE UN TESTO DEVE AVERE PER POTER ESSERE RICONOSCIUTO DALLO SCANNER: CARATTERI BEN DEFINITI E LINEARI, MANCANZA DI DIFFERENZE TRA I FONT UTILIZZATI NEL TESTO, SFONDO OMOGENEO E BEN DISTINGUIBILE DAL TESTO E COSÌ VIA. APPLICANDO AL CONTRARIO QUESTE INDICAZIONI, SI RIUSCÌ A OTTENERE LA PEGGIORE SITUAZIONE POSSIBILE, OSSIA UN TESTO LA CUI SCANSIONE SAREBBE STATA MOLTO DIFFICILE: CARATTERI STORTI, FONT DIVERSI, COLORI DEL TESTO SIMILI A QUELLO DELLO SFONDO O ACCORGIMENTI SIMILI. BRODER SOSTENNE CHE L’INTRODUZIONE DI TALE TECNOLOGIA AVESSE RIDOTTO LO SPAM DI OLTRE IL 95%.

Questa breve descrizione del processo fa intuire subito il chiaro parallelismo logico che si instaura con la definizione di “Informazione”. Ripercorrendo in breve tale definizione, che nasce dal concetto di Dato come minimo elemento di modifica di una situazione precedente, interrogabile all’infinito per cui oggetto di molteplici Convenzioni, si giunge a dire che Il Dato, che è caos, diventa Informazione quando gli viene applicata una Convenzione.

Dunque inversamente, l’Informazione è un Dato a cui è stata applicata una Convenzione.

Nel mondo informatico non esistono Dati,ma sempre e solo Informazioni. Il dato più basso del sistema è ON-OFF, e cioè il dato c’è o non c’è.

E’ proprio in questo innesto che il processo  CAPTCHA sfida l’informatica:

Poichè il computer di per se conosce tutte le Informazioni del suo sistema ed è sulla stessa linea di qualsiasi altro robot preimpostato secondo uguali input e output, l’unico modo per verificare che l’utente sia un umano e non una macchina è quello di avviare il processo di individuazione, lettura e applicazione di convenzioni ai dati proposti. Il computer infatti propone un’immagine BIT MAP (che corrisponde a Informazioni specifiche diverse da quelle di un Testo) a cui l’utente associa un’Informazione di tipo diverso (cioè testo).

E’ l’utente che avvia il processo  :

le immagini sono caratterizzate da confusione e disordine, per cui, esattamente come nel caso del cielo stellato, in cui l’individuazione del Dato consiste nel intercettare l’unica stella che non si muove, l’utente individua il Dato richiesto che gli interessa in quel “caos” di lettere e numeri dell’immagine e li riporta secondo una Convenzione differente (cioè da immagine a testo). In particolare sottolineo che l’immagine Bit Map in questa specifica situazione è quindi un Dato, e non un’Informazione, ed è grazie all’Utente che diventa Informazione. L’Informatica quindi innesca un principio di relazione assoluta con l’Utente.

In questo esempio il computer dunque mette in relazione le due informazioni diverse (immagine e testo) secondo una legge del tipo on-off:

corrispondenza dei due dati :  ON -> l’utente può proseguire nella ricerca-navigazione; OFF -> l’utente non può proseguire, la corrispondenza non è esatta.

I codici CAPTCHA raggiungono livelli di difficoltà vari, fino a diventare vere e proprie equazioni a volte e quindi possono rivolgersi a tipologie di utenti molto diversi.

Riporto in basso un’immagine che mi ha fatto riflettere su come questo processo sta piano piano prendendo piede tanto da diventare anche esso stesso una espressione d’arte…

in formazione!

 

Il ruolo strutturale dell'informazione

IL CUBO DELL’INFORMAZIONE

Commento a “Il ruolo strutturale dell’informazione”lezione del 9 Marzo 2016 del Prof. Antonino Saggio.

Premessa sintetica della lezione:

Il ruolo dell’Informazione è stato studiato e analizzato durante la lezione attraverso un parametro specifico, quello dell’economia. Il salto di paradigma  descritto da Alvin Toffler ne “La terza ondata” c’è stato tra il 1955 e il 1956, anni in cui negli Stati Uniti i lavoratori del settore terziario superano di numero il lavoratori del settore primario e secondario.

La società dell’informazione sboccia quindi a seguito di un progressivo sbilanciamento di peso (occupazionale, di interesse, di retribuzione economica) che fa dell’Informazione il Protagonista principale della società contemporanea.

La “soggettivizzazione” è il principio qualitativo principale di questa società che, superando il concetto di standardizzazione e ripetizione industriale, mette al primo posto le capacità dei prodotti di plasmarsi agli utenti per qualsiasi tipo di esigenza, estetica, tecnologica ecc..

I prodotti, i siti web, i social network sono permeati da questo principio, lo stesso Google, ne è portavoce… tutto è personalizzabile! Questo capovolge il concetto di “oggettivizzazione” del Sistema Industriale, in cui il valore fondamentale di un oggetto stava nella sua capacità di funzionare bene e non nel suo essere informazione…

 per cui in epoca industriale:

they can have a car any color they like, so long as it’s black” Henry Ford

 Commento:

Vorrei porre l’attenzione in questo commento su due prodotti in particolare, il computer e lo smartphone, forse re e regina di questo regno. Lo smartphone si può dire che è l’evoluzione del “telettrofono” di Meucci del 1871 e se i primi modelli godevano di assoluto successo per la loro capacità di funzionare, oggi invece, nella società dell’informazione, i modelli godono di più o meno successo per la loro capacità di informare. Come la smart, anche gli smartphone sono permeati dal principio dell’Overchoise.

Stesso discorso per il computer, storia diversa ma evoluzione identica.

Oggi siamo circondati da migliaia di modelli diversi tra cui scegliere: colori, forme, dimensioni e potenzialità diverse, stesse marche, stesse aziende, stesse caratteristiche , ma diversi prodotti.

Eppure, in questo mondo variegato e immenso, il Genio Ribelle rivoluzionario Steve Jobs rimette in discussione qualcosa.

 

Il riferimento chiave è tratto da “Steve Jobs”, film del 2015 diretto e co-prodotto da Danny Boyle con protagonistaMichael Fassbender.

Nel film si racconta di uno “Steve Jobs” attento al dettaglio, alla perfezione assoluta delle sue “scatole”, uno Steve Jobs che non scende a compromessi e che punta tutto sul design, sull’immagine e sull’idea di un sistema chiuso. Steve Jobs è ossessionato da questi due principi e durante tutta la sua carriera non intende mai rinunciarci (non affronto in questo commento l’aspetto riguardante il sistema chiuso). I suoi prodotti sono identici esteticamente se non per piccolissimi dettagli per cui la vera rivoluzione è di sistema, ma, l’immagine, il modello.. è lo stesso!

Cosa sta succedendo? Si sta tornando all’auto di qualsiasi colore, purché nera?

Forse un ulteriore salto di paradigma, forse una rivoluzione ancora più complessa.. quello a cui però Steve Jobs non poteva rinunciare era il design e il perfetto equilibrio dell’immagine. Dimensioni ottimali dello smartphone relazionate all’anatomia della mano (tanto che alla sua morte il cambio netto delle dimensioni dell I phone 6 ha provocato un grande dibattito tra i sostenitori Apple).

Riporto in seguito il “cubo” del progetto Next, un progetto non veramente riuscito di Jobs, ma per cui egli impiegò molte energie. La folle idea cardine era quella di una geometria perfetta… nessun millimetro in più e nessun millimetro in meno. Il prodotto se non così perfetto, non poteva essere lanciato.

Steve Jobs probabilmente iniziò a chiedersi  quale fosse lo stato dell’Arte nel sistema operativo del computer. Quale fosse il suo livello di COMUNICAZIONE che va oltre le potenzialità stesse del prodotto, inteso cioè come Informazione stessa. Steve Jobs intuisce la capacità dell’Informazione di essere un Modello.

Il Modello per Jobs ha un’importanza esasperante tanto da condurlo in alcuni casi a fallimenti. Ma probabilmente è quella l’intuizione regina del grande successo.

Il sillogismo fatto nell’ultima lezione dall’Architetto Matteo Baldissara: informare=modellare, io informo=io modello,modello verbo = modello sostantivo, mi ha portato a ragionare in questo senso.

Probabilmente il salto paradimatico concettuale sta proprio in questo punto. Steve Jobs ha coniato un riferimento informatico importante tanto nel contenuto, tanto nell’immagine ed è riuscito a costruire un’idea precisa del suo prodotto tale da conquistare il mondo. Si parla di Impero Apple… la strategia di questo impero qual è? La qualità indiscussa dei prodotti.. o anche la loro immagine (nuovamente “oggettivizzata”)?

 

Algoritmo, Script Kinect e Arduino

"L'algoritmo è un insieme di regole che relazionano dei dati".

Il primo algoritmo è il procedimento dei numeri algebrici, inventati da

Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, in alternativa ai numeri latini che non potevano raggiungere numeri troppo grandi. L'algoritmo corrisponde dunque ad una serie di operazioni di numero finito che costituiscono un diagramma di flusso. Il ciclo di un algoritmo è interattivo, ma ci sono alcune variabili che devono essere subito specificate: nell'eesempio di algorito logico della CARBONARA, le variabili prinicpali sono ad esempio: quanti commensali abbiamo? quanto mangia ogni commensale?

L'algoritmo di per se è un insieme di operazioni, che devono essere poi trasformate in programmazione. I linguaggi possono essere iterattivi o oggettivi (grasshopper ha un linguaggio oggettivo). Java invecepuò programmare da entrambi i punti di vista.

In un algoritmo saranno dichiati:

metodi, classi e variabili

L'Architettura parametrica, elaborata per la prima volta da Luigi Moretti, basa i principi logici su questi di tipo algoritmico in cui il pensiero architettonico è espresso attraverso PROCESSI LOGICI. I parametri costituiscono l'insieme delle relazioni che possono continuamente variare, per cui una struttura ben fatta risponderà con dati validi alla fine se i valoi inseriti all'inizio saranno ugualmente validi.

Si è passati quindi da un sistema fisso di tipo prescrittivo a un sistema di variabili.

 

Comunicazione Marsupiale

LA METAFORA DELLA STORIA

Commento a “Comunicazione Marsupiale”lezione del 16 Marzo 2016 e a “La via dei simboli” del Prof. Antonino Saggio.

Il 19 Gennaio 1957, per la prima volta dall’epoca moderna, vince un concorso un’architettura non di funzione, ma di immagine. La terza ondata descritta da Toffler del 1955-56 si intreccia con la liberazione della forma avviata da Utzon nel 1956 con la Sidney Opera House.

 

 

DAL RAPPORTO DEL CONCORSO: “THE ARCHITECTURE EMPHASIZES THE CHARACTER OF THE BENNELONG POINT AND TAKES THE GREATER ADVANTAGE OF THE VIEWS…THE AUDIENCE IS ASSEMBLED FROM CARS, TRAINS AND FERRIES AN LEAD LIKE A FESTIVE PROCESSION INTO THE RESPECTIVE HALLS, THANKS TO THE PURE STAIRCASE SOLUTION…”

Già i primi commenti al concorso coglievano il messaggio simbolico del progetto, la natura metaforica dell’immagine e lo slancio che questa avrebbe dato alla storia : uno slancio verso la liberazione della forma e per l’abbattimento di un tabù.

A Utzon seguirono Piano & Rogers, Ralph Erskine… fino a Gehry che dopo quarant’anni “fa Bilbao”.

L’ architettura moderna, come sottolineò Nikolaus Pevsner nei suoi studi sull’architettura britannica, riprese le caratteristiche di spontaneità e di libertà degli assemblamenti dei tessuti medievali, tralasciando però tutta la parte che riguarda il ruolo delle cattedrali e dei monumenti. A seguito di un periodo in cui il Monumento era astrazione del potere ed espressione dittatoriale, il Movimento Moderno, attento ad altri aspetti funzionalisti, lo escluse dal suo repertorio. Fu proprio Utzon a reinterpretarlo: Monumento come astrazione tra uomo e natura ed in particolare come espressione di una collettività che guarda al resto del mondo. Il nuovo Monumentalismo è un magnete che conia un’immagine per la città, in cui i cittadini si identificano e ne sono portavoce.

La metafora è per Utzon uno dei mezzi per arrivare a questo monumentalismo, uno strumento di comunicazione immediato che definisce un concetto e un’architettura. Per quanto ambigua e a volte indefinibile, la metafora conia e identifica, e Utzon con le ali di gabbiano interpreta e ormai identifica Sidney .

La metafora probabilmente è sempre stata uno strumento linguistico dell’architettura, sin dai Templi e dagli Ordini antichi, che simboleggiavano civiltà e costumi, fino ad Holl con il Kiasma, in cui il tutto parte dell'interesse sul funzionamento dei coni ottici nel cervello. Gli elementi della metafora sono quasi sempre elementi esterni al mondo propriamente architettonico, ma intrecciano per questo una relazione fittissima che arricchisce l'architettura di significato, legano il motore interno dello spazio e conducono a un processo MARSUPIALE, di intreccio di più fenomeni con la realtà. In Libeskid i tagli sono del significato quanto dello spazio. Dell'esterno quanto dell'interno.

                             Con riferimento alle parole di R. Koolhaas, anche nel Moderno è possibile individuare una metafora:

La trasparenza, è il grande concetto/immagine contenitore della modernità. E’ stata il suo più grande paradosso, forse. Metafora emblematica dell’architettura moderna, la trasparenza è stata anche la grande metafora alla base dell’istanza del processo di democratizzazione e socializzazione dell’arte e della cultura.

Ma la presunta trasparenza concettuale degli apparati architettonici, dei “complessi espositivi”, dei programmi e dellestrutture, verrà contraddetta dall’ “opacità perturbante” del reale. Come nel Gran Verre di Duchamp, “illusioni e disillusioni si susseguono, e, poco alla volta, comprendiamo che la trasparenza non è ciò che è perfettamente chiaro, ma piuttosto ciò che è chiaramente complesso”. ( R. Koolhaas)

Contestualizzando ad oggi il concetto di Trasparenza (che in riferimento al moderno ha un ruolo Catalizzante più che metaforico) riporto in basso un progetto recente di Edoardo Tresoldi, scenografo e scultore italiano, che ricostruisce la Basilica Paleocristiana di Santa Maria di Siponto attraverso un’istallazione fatta di fili metallici.

La descrizione dell’intervento non può essere esaustiva quanto può essere un’immagine che lo racconti…

In questo progetto  leggo una metafora della storia che è il Monumento stesso, attraverso lo strumento e la metafora della trasparenza perfettamente chiara:

 

la storia c'è ma non si vede, è trasparente

 

Da una trasparenza di carattere funzionale (modernità) si passa a una trasparenza rinnovata, legata solo allacomunicazione e all’immagine. L’artista narra infatti l’architettura attraverso il linguaggio della trasparenza, intesa qui come  la metafora dell’architettura stessa, come una proiezione metafisica della memoria del luogo, e si libera completamente di ogni funzione. Probabilmente lo slancio verso le IMMAGINI che dal 1956 ha conquistato la storia dell’Architettura  ha saputo rendere tangibile anche un’idea così difficile.

architettura non di funzione, ma di comunicazione.

IO ESISTO IN QUANTO RAPPRESENTO, IN QUANTO COMUNICO, IN QUANTO IINFORMO

 

 

La lunga crisi dell'Ottocento

La storia non è continua, è discontinua e funziona per salti. La lunga crisi dell'800 ha portato al "salto di paradigma dell'industria" avvenuto esttamente nel momento in cui è stata applicata l'energia alla macchina. Cambiano le classi sociali, il pensiero filosofico si impregna di scienza (positivismo, in letteratura..) c'è la migrazione massiccia dalle campagne alla città e assumono evidenza grandi problemi come l'orario di lavoro, lo sfruttamento minorile e "la questione delle abitazioni". L'architettura risponde alla crisi quasi un secolo e mezzo dopo: Bouellee, Leodoux rispondono al cambiamento con un azzeramento linguistico con grandissime forze concettuali dietro. Si parla di frammento, di discontinuità di risposte e contenuti:

FRAMMENTO

All'azzeramento linguistico, in Francia si sviluppa la scuola tipologica di impronta positivista, che è alla base del metodo dei politecnici.

COSTRUZIONE

Con la rivoluzione industriale il tema della ferrovia acquista una importanza notevole a cause del crescente bisogno di collegamenti e trasporto materiali. Conseguenzialmente nasce e si sviluppa il tema del ponte. La figura che accompagna questo settore è quella dell'INGEGNERE INVENTORE: Joseph Marie inventa il cemento armato. Paxton fa le grandi strutture del Christal Palace e la crisi dell'incendio di Chicago porta alla rilettura del balloon frame americano in cui un sistema modulare differenzia struttura e tamponatura. Così nascono i grattacieli con core e ossatura metallica esterna.

PRERAFFAELITI-ARTIGIANATO

Al sentire comune si oppongono i preraffaeliti che prediligono il mondo del Medioevo. Questo filone è antiindustriale ed è legato all'artgianato. Spicca la figura di Morris.

LO STILE

Importanza si da alla ricerca di uno stile unificante. Le nuove scoperte legate alla costruzione e ai materiali conducono a una ricerca stilistica che leghi la nuova tecnologia alla decorazione con forme floreali e naturali (Art and Craft). A Londra Van de Velde nella sua casa 1897-1900 con l'art noveau. L'architetto si occupava di questo. Punto fondamentale sta il Loos con il suo Ornamento e Delitto del 1908 che richiama a una semplicità che non ha bisogno dell'apparato decorativo dell'art nouvou.

LA CONTRADDIZIONE : LA STAZIONE COME SIMBOLO

La stazione incorpora una grande contraddizione di due mondi: la un lato la ricerca ingegneristica con acciaio e ferro, da un altro sentire ritrovato del mondo posticcio, dei palazzi rinascimentali e del roccocò (es Stracchini a Milano). La prima stazione moderna che uiràl'astrazone alla tecnologia satà quella di Michelucci a Firenze.

ARTE

Linfa fondamentale che guarda alla città nuova ed insegna come farla. I pittori vedono e interpretano il mondo in un modo diverso. I temi cambiano : SERIALITA' dovuta all'imprinting industriale e il crollo dell'idea DOCUMENTARIA della realtà conseguente allo sviluppo della fotografia.

Paul Cezanne creerà crisi apparentemente irrisolvibili: plasticità degli oggetti, analiticità (assorbita dal mondo industriale) e rottura di alcune cose, come la PROSPETTIVA (Drappo A79 e la Cavaliera). Cezanne ha come parola chiave l'"oggetto" che tende quindi ad essere il soggetto. Se nell'arte il cambiamento c'è stato, nell'architettura tarda ad arrivare.

ASTRAZIONE

L'astrazione sarà l'ultimo passo che ne "Le grande Bagnanti" raggiunge il suo culime aprendo le porte quello che sarà il tema piu ricorrente dell'epoca industriale.

 

COMMENTO A NUOVE SOSTANZE

 

Trasparenza: catalizzatore dell'architettura industriale

Per la mostra del Werkbunnd Gropius aveva creato una fabbrica modello per il periodo industriale: corpi interamente vetrati con una scala in ferro autoportante. Da questa esprienza si arriverà al Bauhaus, manifesto dell'architettura industriale e che ne segna l'inizio.

Nel 1925 Gropius progetta il Bauhaus, la "casa del costruire" in cui si tende ad una combinazione dell'Accademia di Weimar e una scuola di arti e mestieri. La scuola doveva dare una risposta architetonica di ricerca e produzione al nuovo sentire industriale. Con questo edificio Gropius infrange molti assunti dell'architettura che lo aveva preceduto:

-rottura dello schema tipologico, ma un progetto che parte dalle necessità dei diversi ambienti senza una forma a priori, muovendosi cioè attraverso "corpi liberi"

-indipendenza del rapporto edificio-strada, cioè un sistema centripeto di indipendenza che si contrappone al sistema a "blocchi chiusi sulla strada"

-sistema costruttivo puntuale

-rottura della cornice. Dall'esperienza di Cezanne, la nuova visione è analitica e coerentemente alla logica industriale si conforma come una catena: ogni elemento è legato agli altri per il funzionamento, come una macchina.

Alla visione antiprospettica e analitica il Bauhaus si frantuma in vari piani della visione, coerentemente all'ambiene frammentario e in movimento industriale. La chiave di questo processo sta nella TRASPARENZA, lievito di tutta l'opera.

La trasparenza è la risposta antiprospettica che non divide più interno ed esterno. Tutto è un insieme di rimandi tra i piani ed inoltre le superfici lisce e trasparenti permettono di avere edifici igienici e pulibili. Ma il vero salto sta nella NEGAZIONE DELLA FORMA. La trasparenza infatti diventa il culmine dell'astrazione macchinista industriale in cui tutto è funzione. Attraverso la trasparenza si asciuga ulteriormente il prinicpio di forma e di onramento già abbondantemente negato.

Ma se la trasparenza è il culmine di tutti gli aspetti ricercati (astrazione antiprospettica, igiene, costruzione puntiforme, innovazioni tecnologiche, oggettività dei funzionamenti), è anche il LIVELLO ESTETICO più alto che società dell'industria ha saputo raggiungere.

2° CICLO

Il mondo dei pixel materialità e immaterialità | Hardware e schermi, la digitalizzazione delle immagini. Il mondo raster.

3° CICLO

La stratificazione e le sovrapposizioni | Il Mondo dei vettori. Geometrie e layer.

4° CICLO

Masse, collisioni, traiettorie |  La creazione della tridimensionalità. Estrusioni, Rotazioni, Operazioni booleane

5° CICLO

L'organizzazione delle informazioni in Modelli | Lo Spreadsheet, il Data-base

6° CICLO

I progetti della modificazione | Interconnessioni dinamiche. Strutture gerarchiche e modelli intelligenti